Marco Pantani - Il campione fuori norma
Lunedì 16 marzo 2015 - ore 20.45
una produzione Overlord Teatro
di Alessandro Albertin - liberamente tratto da Il capro espiatorio - Il rituale vittimario: il caso Marco Pantani di Maria Rita Ferrara
con Alessandro Albertin e Michela Ottolini - scene di Piero Ottusi
regia di Michela Ottolini
5 giugno 1994, Giro d’Italia: Marco Pantani scala il Passo del Mortirolo come fosse una semplice collina ed entra nel cuore dei tifosi italiani. Comincia da lì una carriera straordinaria, costellata da una serie impressionante di infortuni e fatta di poche ma storiche vittorie. L’apice viene raggiunto nel 1998, con la conquista del Giro d’Italia e del Tour de France. L’anno seguente è quello della definitiva consacrazione, del più che probabile secondo Giro d’Italia.
5 giugno 1999, Madonna di Campiglio: a due tappe dalla fine, viene fermato perché il suo sangue presenta dei valori fuori norma. Esattamente cinque anni dopo la favola finisce. Da qui comincia un accanimento mediatico e giudiziario nei suoi confronti che non ha precedenti. Pantani diventa per molti “il dopato d’Italia”. Si può dire che il tutto sia servito a qualcuno? Che abbia fatto comodo a certi meccanismi di potere? Si può dire che Marco Pantani sia stato un capro espiatorio per lo sport italiano? Partendo da queste domande abbiamo cercato di capire se quanto successo dopo Madonna di Campiglio fosse normale. Oppure no.